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mi chiede: sei pronto per la fine del mondo? sei pronto per la fine del mondo? *

ricordati ogni tanto di esplodere
non tenerti tutto dentro
liberare energia
per fare spazio ad altro
ogni cosa cessa di avere
la stessa importanza
se guardata dalla giusta distanza,
come gli esseri umani
da un satellite in orbita,
piccoli puntini neri in movimento
come formiche
senza lente d’ingrandimento
minuscoli essere viventi
in un universo
con distanze che manco riusciamo
a immaginare,
a calcolare,
anni luce:
come se fosse una cosa
al momento possibile
per i nostri corpi
trecentomila chilometri al secondo
disintegrazione delle coscienze
delle nostre sembianze
l’amore che muove il mondo
e anche le stelle
teoria senza nessun appiglio
logico e o razionale
pensare che un corpo celeste
possa minimamente fregarsene
delle nostre pene
di quello che abbiamo da dire
dei nostri drammi
nessuno ascolterà i vostri turbamenti
sudore su fogli bianchi immacolati
che macchia, poi, inchiostro
e lascia il segno su entrambi i lati
io ancora non riesco a fermarmi
a dire: sto fermo, in equilibrio,
in pace col mondo
tutto scorre e io ci penso
ai sogni nei cassetti,
al giro del mondo,
alle compagne di viaggio senza impegno
come se non fosse passato
troppo tempo
nonostante la relatività di tutto
quaranta sono i nuovi venti,
manco per il cazzo,
ma non li scambierei
se potessi farlo

* Naufragando – Management del dolore post-operatorio

I take all the blame, aqua seafoam shame *

a volte
posso sentire
il respiro
della terra
così cerco
di allineare il mio
al suo ritmo
anche se non è facile
l’amore ti sembra reale
ma è solo finzione,
almeno il concetto
che ne abbiamo,
il trucco è imparare
a giocare bene
tra imprevisti
probabilità
compromessi
e banalità
il tempo
non guarisce niente
riduce tutto
all’essenziale
senza nessuna
accezione
Parigi
è meravigliosa
ma non ha
il mare
e tutti dicono, sempre,
di andare avanti
come se esistessero
solo due direzioni

* All Apologies – Nirvana